Quello della sicurezza elettrica nelle abitazioni civili, è purtroppo un problema che assurge all'onore della cronaca solo quando si manifestano eventi drammatici. Da indagini promosse da Anie-Prosiel, emerge che molti degli edifici residenziali non sono stati ancora messi a norma: circa il 13% delle abitazioni è a rischio incendio per cause elettriche, il 52% è a rischio di fulminazione con possibilità di danni alle apparecchiature elettriche ed elettroniche e il 18% non è dotato nemmeno di interruttore differenziale.
Tutti gli impianti a norma dovrebbere avere :
- sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto
- protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA.
- protezione contro i contatti diretti
- filo di messa a terra su tutto l'impianto
Tali requisiti, richiesti anche dall'art. 6, comma 3 del successivo DM 37/08, nonostante siano passati più di venti anni dall'entrata in vigore della 46/90, purtroppo non sono ancora prerogativa di tutti gli impianti. Le nuove norme in genere non sono retroattive e quindi in linea di massima non è sempre necessario applicarle ai vecchi impianti. Non è detto però che un vecchio impianto rispondente alle norme in vigore al tempo della costruzione, anche se convenientemente mantenuto, possa ancora essere ritenuto sicuro.
Cliccando qui potrete vedere un impianto non a norma rifatto a regola d'arte...